È legittima la delibera dell’assemblea di condominio che approva un aumento del compenso dell’amministratore?
Può capitare, soprattutto a seguito di lavori straordinari, che l’amministratore chieda un ulteriore compenso rispetto a quello che aveva preventivato. La questione viene poi sottoposta all’assemblea, in sede di approvazione del bilancio consuntivo e del piano di riparto, che deve decidere se accettare la maggiorazione. Ma è legittimo? L’amministratore di condominio può chiedere un pagamento ulteriore?
In questo articolo, analizzeremo le possibilità, per l’amministratore, di chiedere un compenso aggiuntivo, sulla base delle normative vigenti.
L’articolo 1129, comma 14, del Codice civile prevede infatti che l’amministratore specifichi ai condòmini l’entità del proprio compenso al momento dell’accettazione del mandato, nel rispetto del principio di trasparenza.
In quali casi l’amministratore può chiedere un compenso aggiuntivo?
Il primo problema che si pone è se l’amministratore possa richiedere un compenso maggiore rispetto a quello indicato nel preventivo se deliberato dall’assemblea a maggioranza.
Secondo il Tribunale di Aosta un amministratore può ottenere un compenso aggiuntivo solo se vi è una delibera assembleare motivata che ne giustifichi la richiesta. Un motivo valido può essere, ad esempio, il caso di lavori straordinari che hanno richiesto un impegno extra da parte dell’amministratore durante l’anno. In questo caso, potrà richiedere un compenso aggiuntivo solo se l’assemblea dei condomini delibera motivatamente a suo favore.
Quando è valida la delibera che approva un compenso aggiuntivo?
La delibera assembleare deve essere motivata, ovvero deve esporre chiaramente le ragioni per cui l’amministratore merita un compenso superiore a quello concordato inizialmente. Anche la Cassazione ha sottolineato l’importanza della delibera assembleare motivata per il riconoscimento di un compenso aggiuntivo all’amministratore. Se l’assemblea non motiva la delibera, essa non è legittimata a riconoscere compensi aggiuntivi e può essere impugnata dai condomini che non concordano con la decisione. La contestazione però deve avvenire entro 30 giorni dall’approvazione della delibera (per gli astenuti o i dissenzienti) o dalla comunicazione del relativo verbale (per gli assenti).
Come evitare controversie sul compenso dell’amministratore di condominio?
Per evitare possibili conflitti riguardanti il compenso, è necessario che amministratore e condomini seguano alcune buone pratiche.
L’amministratore deve essere chiaro e trasparente fornendo ai condòmini un preventivo dettagliato del proprio compenso al momento del mandato.
Nel caso si rendano necessari lavori straordinari o interventi non previsti nel preventivo iniziale, l’amministratore può proporre un compenso aggiuntivo all’assemblea dei condomini, spiegando le ragioni per la richiesta. L’assemblea dei condomini deve valutare attentamente la richiesta dell’amministratore e, se ritiene che il compenso aggiuntivo sia giustificato, approvarlo tramite una delibera che esponga le ragioni per cui si intende accettare la maggiorazione.