Fino ad oggi, le comunicazioni ai cittadini privati da parte della pubblica amministrazione (multe, avvisi di accertamento, rimborsi, ecc.) e degli atti giudiziari sono sempre arrivati tramite raccomandata.

Solo professionisti e società, essendo tenuti ad avere un indirizzo di posta elettronica certificata, ricevevano le notifiche a mezzo PEC degli atti “ufficiali”.

Con la nascita di Inad, il nuovo domicilio digitale a cui chiunque può iscriversi, tutti potranno ricevere le PEC della pubblica amministrazione. Questo strumento facilita e velocizza le comunicazioni tra cittadini e P.A. Ma esattamente cos’è un domicilio digitale e a cosa serve? Vediamolo insieme.

Che cos’è l’Inad?

L’Indice Nazionale Domicili Digitali (Inad) è una piattaforma creata grazie alla collaborazione tra Agid, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio e Infocamere. La sua funzione permette ai cittadini di stabilire il loro “Domicilio Digitale”, ovvero un indirizzo PEC (Posta Elettronica Certificata) dove ricevere tutte le comunicazioni ufficiali della Pubblica Amministrazione.

Come si registra un Domicilio Digitale?

Per registrare il Domicilio Digitale, bisogna accedere al sito dedicato utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE o CNS. Una volta entrati, si potrà inserire il proprio indirizzo PEC per ricevere le comunicazioni ufficiali.

Chi può utilizzare l’Inad?

L’Inad può essere utilizzato da persone fisiche con almeno 18 anni, professionisti non organizzati in ordini, albi o collegi ai sensi della legge 4/2013, e enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione nell’Ini-Pec.

Perché dovrebbe interessarmi l’Inad?

Con il Domicilio Digitale si possono ricevere comunicazioni legali in modo rapido sull’ indirizzo PEC senza dover – in caso di assenza – ritirare la posta all’ufficio postale o al Comune. Inoltre tutte le comunicazioni rimarranno salvate in formato digitale nella casella di posta e si potranno stampare e inoltrare all’avvocato senza necessità di scansione.

L’iscrizione nell’Inad è obbligatoria?

L’iscrizione è facoltativa. Tuttavia una volta iscritti, gli enti pubblici e gli avvocati dovranno necessariamente effettuare le notifiche all’indirizzo PEC indicato nel Domicilio Digitale.

Cosa cambia per gli avvocati

Gli avvocati che dovranno fare una notifica nei confronti di un privato iscritto all’Inad dovranno per forza effettuarla con modalità telematica, ossia tramite PEC, così come già oggi fanno nei confronti di imprese, professionisti e pubbliche amministrazioni.

Per chi, come i professionisti ordinisti, è iscritto a Ini-Pec il domicilio digitale è importato in automatico su Inad in qualità di persona fisica, ma si può modificarlo indicando un altro indirizzo di posta elettronica certificata.

Come ci si registra e dove si consulta l’Inad

Il link per la registrazione e consultazione gratuita è il seguente https://domiciliodigitale.gov.it