Mai come negli ultimi tempi si è dimostrato alto l’interesse verso i pannelli fotovoltaici per produrre in casa la corrente elettrica. Infatti bonus e caro energia stanno facendo sì che sempre più persone scelgano di investire sul fotovoltaico. Vediamo allora cosa c’è da sapere, sul fotovoltaico domestico, per ridurre il più possibile consumi e spese.
La prima cosa da dire è che bisogna distinguere tra il pannello fotovoltaico ed il pannello solare. Spesso si confondono, come fossero sinonimi. Eppure, c’è una notevole differenza.
Il fotovoltaico domestico consente di trasformare l’energia solare in elettricità grazie ad un dispositivo chiamato «inverter». Inoltre permette l’accumulo dell’energia elettrica non consumata nella stagione più calda (quella con maggiore esposizione al sole) in apposite batterie così da poterla utilizzare in un momento successivo.
Il pannello solare, invece, è un dispositivo termico che serve soltanto a produrre l’acqua calda sanitaria (doccia, lavelli, cucina) e per integrare quella del riscaldamento.
Vediamo ora in particolare cosa c’è da sapere sul fotovoltaico domestico.
Fotovoltaico domestico: in che cosa consiste?
Un impianto fotovoltaico è costituito da un insieme di pannelli formati da piccole celle fotovoltaiche in silicio amorfo collegate da strisce argentate.
L’impianto sfrutta le radiazioni del sole per produrre energia elettrica. Un inverter la trasforma in corrente alternata in modo da riuscire ad alimentare degli elettrodomestici o altri apparecchi elettrici.
Come si genera l’energia elettrica attraverso l’impianto fotovoltaico? Quando il sole attraversa il silicio cristallino, spezza i legami che ci sono tra gli elettroni del silicio, creando degli spazi che agiscono come cariche elettriche positive. Nel resto della cella ci sono le cariche negative, cioè gli elettroni. Si crea così un campo elettrico interno al silicio che genera una tensione spostando gli elementi positivi e negativi in direzione opposta, cioè verso la parte esposta al sole e verso quella dove c’è installazione. Collegando le due parti con dei fili si produce la corrente elettrica.
Fotovoltaico domestico: i tipi di pannelli
Esistono quattro tipi di pannelli fotovoltaici, a seconda di come viene lavorato il silicio dell’impianto:
- pannelli monocristallini: sono formati da celle omogenee di silicio tagliate in natura, per cui hanno dei costi più elevati;
- pannelli policristallini: vengono fatti con gli scarti della lavorazione dei monocristallino, con un costo più basso di quello precedente ma con prestazioni molto simili;
- pannelli in film sottile, prodotti con strati di silicio di spessore molto ridotto per abbassare i costi;
- pannelli in silicio amorfo, realizzati con una lasta trasparente di silicio privo di struttura. Hanno un costo più modesto, come modeste sono le sue prestazioni.
Quindi i pannelli in silicio amorfo, sono i meno costosi ma garantiscono anche un risparmio minore a lungo andare. Tutto dipende, comunque, dalle esigenze di chi li installa.
Fotovoltaico domestico: quanto costa?
Mediamente un impianto fotovoltaico costa circa 12mila euro. Per i soli pannelli in grado di fornire i 3 kW che corrispondono ad una normale utenza si pagano circa 4.500 euro. C’è, poi, l’inverter, che costa all’incirca 1.500 euro. Il resto del costo è dato da cavi, costo d’installazione, quadri per fissare i pannelli e guadagno dell’installatore.
Fotovoltaico domestico: come si risparmia?
Il fatto di avere il fotovoltaico domestico non significa non dover pagare nulla per la bolletta della luce. C’è sempre il gestore di energia elettrica che continua a garantire la fornitura. Tuttavia più e meglio si utilizzano i pannelli e meno bisogno si ha della corrente fornita dall’esterno.
Due sono i sistemi che portano al risparmio sulla corrente:
- l’autoconsumo: utilizzare l’energia prodotta con i pannelli e poco o nulla quella fornita dal gestore. In questo caso, si pagherebbero solo i costi fissi in bolletta;
- lo scambio sul posto: l’utente vende al suo gestore una parte dell’energia prodotta con i pannelli in modo da avere in bolletta un conguaglio a suo favore.
Ci sono, poi, altre vie per risparmiare con il fotovoltaico domestico. Occorre tenere conto di questi fattori:
- investimento iniziale sull’impianto;
- abitudini di consumo e orari di utilizzo;
- dimensione, collocazione e qualità dei pannelli.
Ad esempio, se l’energia viene utilizzata la mattina presto e la sera (cioè, quando le radiazioni solari sono assenti o più deboli), conviene scegliere un impianto che accumuli l’energia durante le ore centrali della giornata.
inoltre più i pannelli sono esposti a Sud e più energia elettrica producono.
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Fotovoltaico domestico: le detrazioni fiscali
Altro elemento di risparmio con il fotovoltaico domestico sono le detrazioni fiscali previste per la sua installazione.
I principali incentivi sono:
- il superbonus 110%;
- il bonus ristrutturazione 50%;
- l’Iva agevolata al 10% per le abitazioni esistenti e al 4% per quelle nuove.
Fotovoltaico domestico: il fattore climatico
Il fotovoltaico domestico è progettato per catturare le radiazioni del sole anche quando piove o è nuvoloso. Ovviamente, in questi casi la resa sarà inferiore rispetto a quando il cielo è sereno.
I pannelli poi sono anche testati contro ghiaccio e neve. Di norma, l’impianto regge alla grandine di circa 2 centimetri e mezzo di diametro. Per quanto riguarda il peso della neve, invece, al momento dell’installazione, vengono fatte delle prove sulla tenuta del tetto. L’unico aspetto negativo di un’abbondante nevicata è che la produzione di energia elettrica viene ridotta per il fatto che il pannello viene «oscurato» dalla neve.