Si può costringere il vicino di casa a far andare gli elettrodomestici solo di giorno? Si rischia una sanzione?

Vediamo insieme se è possibile impedire al vicino di casa di fare il bucato in certi momenti della giornata e quando è vietato usare la lavatrice in condominio.

In linea di massima, rispettando le regole del buon senso e del Codice civile, ognuno a casa sua è libero di agire come vuole. Tuttavia in un contesto condominiale non bastano le regole del buon senso e del Codice civile ma bisogna rispettare quelle approvate dall’assemblea. Ad esempio durante l’assemblea può essere regolamentato il divieto di usare la lavatrice in condominio negli orari notturni per evitare rumori che disturbano il sonno dei vicini. Ma è possibile opporsi a questo divieto? Vediamo.

Rumori molesti in condominio: cosa dice la legge?

La legge non stabilisce una soglia precisa oltre la quale un rumore può essere considerato molesto o insopportabile. Infatti quantificare il rumore non è così automatico e bisogna considerare tutte le variabili, generalmente legate alla continuità del rumore e alla sua collocazione temporale. Ecco perché c’è differenza tra appendere chiodi alle 10 del mattino o farlo alle 3 di notte. Lo stesso vale per la lavatrice di notte.

Il limite che invece impone la legge, si basa sul normale livello di inquinamento ambientale. In un condominio è impossibile trovare completo silenzio, soprattutto se l’edificio si trova in centro città. Si troveranno sempre rumori di auto che passano, di attività industriali, ecc. A questi rumori si possono aggiungere quelli del tagliaerba del vicino, dei cani che abbaiano di giorno, del martello pneumatico usato dalla ditta che fa dei lavori per strada o nel condominio accanto, ecc. La sera, chi abita sopra un pub o un ristorante metterà in conto una certa soglia di rumore.

La legge sull’inquinamento acustico, dunque, pone dei valori limite differenziali di immissioni, determinati con riferimento alla differenza tra il livello equivalente di rumore ambientale e il rumore residuo all’interno di ambienti abitativi, tali valori sono di:

  • 5 decibel per le ore diurne, cioè dalle 6 alle 22;
  • 3 decibel per le ore notturne, vale a dire dalle 22 alle 6.

Questo non significa che un rumore che supera i 3 decibel di notte si debba ritenere intollerabile. Il superamento della soglia, infatti, fa scattare la responsabilità civile (ed eventualmente penale per disturbo della quiete pubblica, qualora a essere coinvolte siano più famiglie) solamente per le sorgenti di rumore derivanti da attività produttive, commerciali o professionali.

Tuttavia, può essere vietato usare la lavatrice in condominio nelle ore notturne se previsto nel regolamento approvato dall’assemblea, ma solo se accettato all’unanimità (al momento dell’acquisto o successivamente con il consenso di tutti i comproprietari).

Quindi se il regolamento vieta l’utilizzo di un elettrodomestico dopo le 22 non occorrono verifiche sul rumore: il vicino può contestare l’uso della lavatrice da parte di un altro condomino.

La violazione della norma può essere punita con una sanzione pecuniaria fino a 200 euro o, in caso di recidiva, fino a 800 euro.