Il passo carrabile, quello regolare richiesto dal cittadino che ha pagato le tasse al Comune e svolto le pratiche per ottenerlo, vieta la sosta e il parcheggio nell’area che si trova tra la strada e l’accesso ad un parcheggio privato.
Ci sono, ad ogni modo, dei limiti per poter ottenere il passo carrabile.
Passo carrabile: cos’è?
Il passo carrabile, detto anche passo carraio, viene definito dal Codice della strada «l’accesso ad un’area laterale idonea allo stazionamento di uno o più veicoli». Si tratta, dunque, dello sbocco da un’area privata verso un’altra ad uso pubblico.
Il passo carrabile va segnalato, ma con un certo criterio: niente cartelli improvvisati ma un cartello apposito che certifica il permesso di occupare una parte del suolo pubblico e il divieto per i terzi di occuparlo.
Il cartello, che riporta il segnale di divieto di sosta, dovrà indicare anche il Comune che ha rilasciato l’autorizzazione e il numero del permesso. Davanti a questo segnale, sarà consentita solo la sosta breve per il carico e lo scarico di merce, non certo per allontanarsi dall’auto a prendere un caffè o a fare una commissione veloce.
Passo carrabile: i requisiti
Per poter ottenere il permesso di avere un passo carrabile all’uscita del proprio parcheggio, bisogna innanzitutto essere residenti in Italia.
L’autorizzazione viene rilasciata soltanto al proprietario dell’immobile e non all’inquilino o al titolare di un altro diritto di godimento. Se si tratta di un condominio, la domanda va presentata dall’amministratore, il quale dovrà allegare in copia il consenso firmato da tutti i condòmini.
Inoltre, occorre che l’apertura del portone davanti al quale si vuole il passo carrabile sia compresa tra 2,5 e 4 metri. È possibile ottenere il permesso anche per una superficie più ampia, ma solo se la strada non consente agevolmente di fare manovra per entrare nell’edificio. Inoltre, lo spazio di apertura deve essere pavimentato e non deve trovarsi ad una distanza inferiore a 12 metri da una curva o da un incrocio.
Va garantita la visibilità da una distanza equivalente allo spazio di frenata alla velocità massima del punto in cui si trova. Significa, ad esempio, che in centro città il passo carrabile deve essere visibile dalla distanza che occorre per frenare a 50 km/h.
Altro requisito: va consentito l’accesso ad un’area laterale in cui un veicolo possa circolare o sostare brevemente. Se l’accesso alla proprietà registra un frequente viavai di pedoni, occorre creare una separazione tra l’ingresso delle persone e l’ingresso dei veicoli.
Infine, all’entrata ci devono essere almeno 3 metri in piano prima di un’eventuale rampa.
Passo carrabile: le pratiche
Per chiedere l’autorizzazione al passo carrabile occorre presentare la domanda all’ufficio edilizia del Comune interessato.
Se la strada sulla quale si affaccia il parcheggio privato non è comunale, si dovrà presentare richiesta alla Provincia o all’Anas, a seconda del proprietario della strada stessa. Se, invece, pur essendo non comunale si trova in un centro abitato, la domanda va presentata lo stesso in Comune con il nulla osta del proprietario della strada.
Passo carrabile: le tasse
Chi chiede l’autorizzazione per il passo carrabile deve versare i diritti di istruttoria della pratica (stabiliti dal Comune) ed una marca da bollo da 16 euro. Ma ci sarà da pagare anche la Tosap, cioè una tassa annuale sull’occupazione del suolo pubblico.
La si paga per quell’area nella quale nessuno potrà parcheggiare per lasciare libero il passaggio a chi ha chiesto e ottenuto il passo carrabile. Anche in questo caso, l’importo della tassa viene stabilito da ogni singolo Comune.
Il passo carrabile viene concesso gratuitamente in alcuni casi, come per gli accessi alla proprietà privata della pubblica amministrazione o delle forze dell’ordine. Ma anche dei portatori di handicap.
Passo carrabile: cosa si rischia per un cartello non a norma?
Abbiamo già detto che il cartello del passo carrabile non si improvvisa. E non solo perché risulterebbe privo di ogni validità legale ma anche perché si rischia qualche sanzione.
Quindi, il cartello deve riportare il nome e il simbolo del Comune che ha rilasciato il permesso, il numero dell’autorizzazione ed il segnale di divieto di sosta. Se manca qualcuno di questi elementi, il cartello non è valido e chiunque potrà parcheggiare tranquillamente davanti a quel portone o a quel cancello senza temere alcunché.
Se qualcuno si azzarda a collocare un passo carrabile senza l’autorizzazione o con un cartello non a norma, non solo dovrà pagare delle sanzioni ma dovrà ripristinare lo stato dei luoghi a proprie spese. Se il cartello non ha i requisiti richiesti, si dovrà pagare una multa da 41 a 169 euro. Se, per di più, vengono aperti nuovi accessi o diramazioni o vengono trasformati senza alcuna autorizzazione, la sanzione va da 168 a 674 euro.
Passo carrabile: che succede se non si mette il cartello?
Il proprietario di un immobile deve appende il cartello nell’apposita area, in mancanza di esso è come se non avesse mai presentato la domanda al Comune. Quindi, chiunque sarà autorizzato a parcheggiare davanti a quel cancello o a quel portone ed il proprietario dell’immobile non potrà dire alcunché. Altro discorso è che ci si affidi al buon senso: non è difficile immaginare che da un portone o da un cancello chi abita in quel palazzo potrebbe avere bisogno di entrare o di uscire in qualsiasi momento, quindi sarebbe meglio lasciare la macchina altrove. Ma si sa che una cosa è il buon senso e un’altra la legge (spesso, da applicare quando di buon senso non ce n’è).