Chi deve chiedere la certificazione acustica? È necessaria anche in caso di vendita o affitto di un vecchio immobile?

Quando si deve acquistare una casa nuova o già abitata servono alcune certificazioni. La più nota, e sempre obbligatoria, è la certificazione energetica, che deve essere consegnata all’acquirente e che costui deve conservare. Meno conosciuta, ma altrettanto importante, è la certificazione acustica dell’edificio: quando è obbligatoria? A che serve?

A partire dal 31 dicembre 2011, è entrato in vigore un decreto legislativo che stabilisce che tutti gli immobili costruiti dal 1° gennaio 2012 devono dotarsi del documento che attesta le prestazioni dell’edificio dal punto di vista dell’isolamento acustico. Vediamo tutti i dettagli di questa certificazione.

Certificazione acustica: che cos’è?

La certificazione acustica degli edifici è un documento che attesta il livello di insonorizzazione di una casa. Era stata introdotta da un decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri (un Dpcm) del 1997.

La certificazione riporta le prestazioni che l’immobile deve avere in materia di isolamento dai rumori:

  • aerei tra gli immobili;
  • esterni;
  • di calpestio;
  • di impianti a funzionamento continuo e discontinuo (si pensi ad un condizionatore d’aria, allo scarico del wc, ecc.).

Tali prestazioni devono essere verificate in opera, nel momento in cui l’edificio viene ultimato.

Pertanto, la certificazione acustica serve per confermare che sia stato effettuato un corretto isolamento dai rumori provenienti dall’esterno di ogni appartamento.

Certificazione acustica: come viene effettuato il collaudo?

Per redigere la certificazione acustica dell’edificio vengono effettuate delle misurazioni del suono (espresse in decibel) da tecnici esperti. Spesso si ricorre ai professionisti dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, ma ci si può appoggiare ad un tecnico o ad una società privata, purché abbia la dovuta abilitazione.

Al termine della perizia, viene redatta e firmata la certificazione.

In base al livello di rumorosità, gli ambienti possono rientrare in quattro classi: la prima indica gli ambienti meglio isolati, la quarta quelli più rumorosi. I parametri che vengono tenuti in considerazione sono i quattro elementi sopra indicati, cioè l’isolamento da rumori aerei, esterni, di calpestio e di impianti a funzionamento continuo e discontinuo.

Il tecnico effettua una valutazione del potere fonoisolante dei sistemi isolanti ossia della loro capacità di trasmettere il suono per via diretta o indiretta tra due ambienti separati.

Diverso il concetto di fonoassorbimento, ovvero la capacità dei materiali isolanti di attenuare il riflesso del suono all’interno di un ambiente. Vengono utilizzati a tale scopo, ad esempio, la lana di vetro o di roccia oppure delle fibre acriliche, il poliuretano espanso o il sughero. Meno fonoassorbenti sono i metalli, il calcestruzzo, il cartongesso, il vetro.

Certificazione acustica: è sempre obbligatoria?

Come abbiamo detto, la normativa che sancisce le condizioni di obbligatorità della certificazione acustica dell’edificio risale al 2011. In base tale provvedimento, tutti gli immobili costruiti dal 1° gennaio 2012 devono avere la certificazione acustica obbligatoria.

Tuttavia anche per gli edifici realizzati prima del 31 dicembre 2011, il proprietario dovrà richiedere la certificazione acustica nel caso in cui voglia vendere o affittare la sua casa.

Certificazione acustica: chi la richiede e quanto costa?

La richiesta della certificazione acustica dell’edificio deve essere fatta dal costruttore dell’immobile, cioè dall’impresa che ha eseguito i lavori. Come detto, però, il certificato si rende necessario anche per vendere un appartamento già costruito, pertanto sarà il proprietario a doversi procurare tale documento per consegnarlo all’acquirente o all’inquilino.

Per quanto riguarda, infine, il costo, varia a seconda delle caratteristiche dell’immobile in termini, soprattutto, di superficie e di materiali utilizzati per la sua realizzazione. Mediamente, comunque, si aggira intorno ai 600/700 euro.