Lavatrice sul balcone in condominio: problemi di decoro e di rumore. È possibile posizionare una lavatrice (o un’asciugatrice) sul balcone di un edificio?
Prendiamo in esame il caso di balconi aperti, incassati o aggettanti, e non di quelli verandati. Le verande infatti sono da considerarsi come vani a servizio delle abitazioni e come tali utilizzabili dai proprietari.
Vogliamo anche sottolineare, come premessa, che la lavatrice non è progettata per essere utilizzata in ambienti aperti e quindi esposti agli agenti atmosferici. Tale ubicazione può ridurre la resa e la durata dell’elettrodomestico.
Detto questo, andiamo ad analizzare la situazione di chi, per qualche motivo, si trova a dover posizionare la lavatrice sul balcone, magari ricevendo anche un rimprovero da parte del vicino.
Ma il vicino può lamentarsi? Di seguito valuteremo il problema caso per caso.
Balcone, funzione, modi d’uso
Il balcone è classificato come una superficie accessoria dell’abitazione.
L’articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 definisce il balcone quale «elemento edilizio praticabile e aperto su almeno due lati, a sviluppo orizzontale in aggetto, munito di ringhiera o parapetto e direttamente accessibile da uno o più locali interni». Si tratta del balcone aggettante.
Diversa è la loggia, dal medesimo atto definita come «elemento edilizio praticabile coperto, non aggettante, aperto su almeno un fronte, munito di ringhiera o parapetto, direttamente accessibile da uno o più vani interni». Si tratta del balcone incassato.
Non vi sono disposizioni in merito alle modalità d’uso. La funzione dei balconi dovrebbe essere quella di dare maggiore ariosità e comodità all’unità immobiliare che servono, ma non solo.
Infatti spesso il balcone è usato per piccoli depositi, soprattutto nelle case di dimensioni ridotte, migliorandone la vivibilità.
Lavatrice sul balcone e decoro architettonico
Davvero si può depositare sul balcone ciò che si vuole? Non proprio: esiste un bene comune, il decoro architettonico, che non può essere leso.
Secondo la definizione della Cassazione, il decoro consiste nell’estetica «del fabbricato data dall’insieme delle linee e delle strutture che connotano lo stabile stesso e gli imprimono una determinata, armonica fisionomia ed una specifica identità».
Inoltre non tutte le violazioni hanno la medesima rilevanza. Quando si valuta l’alterazione del decoro si «deve tenere anche conto delle condizioni nelle quali versava l’edificio prima del contestato intervento, potendo anche giungersi a ritenere che l’ulteriore innovazione non abbia procurato un incremento lesivo, ove lo stabile fosse stato decisamente menomato dai precedenti lavori» (Cass. 8 maggio 2017 n. 11177).
Per questo va tenuta in considerazione anche la differenza esistente tra balcone principale e secondario, ma sempre in relazione alla specifica fattispecie.
Sulla questione lavatrice si può affermare che se questa viene sistemata in modo tale da non rappresentare un abbruttimento, ad esempio incassandola in un mobile, non costituirà un problema dal punto di vista del decoro dell’edificio.
Lavatrice sul balcone, divieti regolamentari
Il regolamento condominiale di natura contrattuale potrebbe vietare il posizionamento di una lavatrice sul balcone.
Un regolamento assembleare, invece, non potendo vietare modalità d’uso di beni in proprietà esclusiva, può comunque disciplinarli in modo che non rechino pregiudizio al decoro architettonico. In tal caso potrebbe regolamentare il posizionamento della lavatrice, senza vietarlo.
Lavatrice sul balcone, rumori e conseguenze
Anche se il posizionamento della lavatrice viene reso possibile rispettando tutte le accortezze relative al decoro, resta il fatto che la stessa non possa poi recare pregiudizio in termini di rumorosità.
Dunque andrà scelto un modello silenzioso da abbinare all’uso in fasce della giornata nelle quali non si rechi disturbo agli altri.
Diversamente chi si ritiene danneggiato, dimostrandone la rumorosità, potrebbe ottenerne la rimozione da quel luogo.