La legge consente ai condòmini di votare in assemblea l’installazione di telecamere nelle aree comuni. Si parla quindi di telecamere collocate nelle scale, nel cortile, nell’androne e in tutti gli altri luoghi che sono proprietà di tutti.
Infatti, ad esempio, secondo la Corte di Cassazione, le scale ed i pianerottoli condominiali non assolvono alla funzione di consentire l’esplicazione della vita privata al riparo da sguardi indiscreti.
Di conseguenza, le riprese di tali aree comuni, effettuate dalla telecamera installata dal singolo condomino, non integrano una condotta penalmente rilevante.
Le tutele della privacy si applicano solo ai luoghi indicati nell’art. 614 c.p., vale a dire, nell’abitazione e nei luoghi di privata dimora, oltre che nelle “appartenenze” di essi.
Ma cosa succede se il singolo condomino vuole installare un sistema di videosorveglianza a protezione solamente della propria abitazione? Con questo articolo analizzeremo cosa fare per le telecamere in condominio senza autorizzazione.
Come vedremo, in realtà, non occorrono autorizzazioni al singolo proprietario, purché rispetti una serie di regole. Inoltre vedremo cosa succede se l’amministratore decide di installare le telecamere nelle parti comuni senza aver interpellato prima l’assemblea.
Quale maggioranza per riprendere le parti comuni?
Secondo la legge (art. 1122-ter cod. civ.), per approvare l’installazione di un sistema di videosorveglianza delle parti comuni occorre che il numero di voti rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio (cioè almeno 500 millesimi).
Telecamere private in condomino: serve il permesso dell’assemblea?
Per quanto riguarda le telecamere installate dal singolo condòmino a tutela della sua proprietà privata non serve chiedere alcun permesso.
L’unico obbligo che ha il proprietario è di affiggere il cartello con l’avviso della presenza delle telecamere, visibile e tutti coloro che transitino nelle adiacenze.
Per posizionare la telecamera si possono utilizzare le parti comuni dell’edificio, come i muri interni e quelli del pianerottolo.
Inoltre il condòmino deve avere cura di posizionare le telecamere in modo che l’angolo di visuale non riprenda zone comuni o soggetti che transitino in esse.
Cosa possono riprendere le telecamere condominio?
Le telecamere installate in condominio possono riprendere:
- le parti comuni(cortile, scale, parcheggio, ecc.), se l’impianto è stato votato dall’assemblea;
- la sola proprietà privata, se la videosorveglianza è stata voluta dal singolo condomino.
In questo caso la legge concede la possibilità di riprendere le aree condominiali, quando ciò sia direttamente funzionale ed indispensabile alla tutela del proprio alloggio.
Attenzione però: la videosorveglianza è legittima se inquadra la porzione di pianerottolo strettamente indispensabile a tutelare la sicurezza della propria abitazione.
La telecamera che riprende la soglia di casa del vicino è invece illegale, in quanto è capace di ledere la riservatezza altrui.
Regole di privacy
Anche nel caso di sistema di videosorveglianza installato per controllare le aree comuni, il condominio ha l’obbligo di segnalare le telecamere con appositi cartelli.
Le registrazioni possono essere conservate per un periodo limitato (24-48 ore), anche in relazione a specifiche esigenze come alla chiusura di esercizi e uffici che hanno sede nel condominio o a periodi di festività.
Le telecamere devono riprendere solo le aree comuni da controllare, evitando luoghi circostanti e particolari non rilevanti (strade, edifici, esercizi commerciali ecc.).
I dati raccolti devono essere protetti con idonee e preventive misure di sicurezza che ne consentano l’accesso alle sole persone autorizzate (titolare, responsabile o incaricato del trattamento).
Telecamere in condominio senza autorizzazione: cosa fare?
Come detto, il singolo condomino non deve chiedere alcuna autorizzazione per installare un sistema di videosorveglianza riguardante soltanto la propria abitazione.
Qualora le telecamere inquadrassero anche la proprietà privata altrui oppure aree condominiali, allora è possibile chiedere al titolare di spostare o rimuovere l’impianto, potendo perfino ricorrere al tribunale.
Se invece è stato l’amministratore (o uno dei condòmini) a installare un sistema di videosorveglianza condominiale senza l’autorizzazione dell’assemblea, si potrà agire in giudizio per ottenerne la rimozione, con conseguente responsabilità dell’amministratore che ha agito oltre i limiti del proprio mandato.